Le istituzioni nazionali francesi hanno avviato attività di conservazione digitale a partire dalla fine degli anni Novanta senza tuttavia ancora definire una politica nazionale condivisa.
- Bibliothèque nationale de France (BnF), ha lanciato nel 2010 un sistema di conservazione basato sul modello OAIS (SPAR – Système de Préservation et d’Archivage Réparti). Inoltre la BnF ha pubblicato un repertorio dei formati adatti alla conservazione digitale.
- INA – Institut nationale de l’audiovisuel partecipa da più di 15 anni ai principali progetti europei sulla conservazione digitale (Presto, Prestospace, Caspar, Presto4U) con l’obiettivo di sviluppare strumenti e raccomandazioni che garantiscano la persistenza dei propri rilevanti archivi audiovisivi.
- Archives Nationales de France, da decenni conservano dataset e documenti digitali testuali grazie al progetto operativo – Constance (Conservation et stockage des Archives nouvelles constituées par l’électronique) – sviluppato alla fine degli anni Settanta, hanno promosso nel 2012, d’intesa con il Ministero della difesa, lo sviluppo del programma VITAM (Valeurs Immatérielles Transmises aux Archives pour Mémoire), destinato a gestire attività di conservazione a lungo termine in piena coerenza con lo standard OAIS, fornendo intanto indicazioni tecniche alle amministrazioni pubbliche sulle modalità con cui archiviare i documenti.
E’ tuttavia ancora in una fase di prima definizione l’approvazione di regole nazionali in materia di conservazione per il settore dell’e-government e per gli archivi della ricerca scientifica.